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al testo di Amina Narimi
Senza un fiore ci tocchiamo
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Lascio andare piano sulle mani colline calanchi e segretezza un codice matematico ricavato dalla bibbia tra ragnatele d’archi : cambaciano le linee di piccole incisioni sfruttando le fessure naturali mischiando malta ferro legno e un lavoro sporco con la pietra al cuore torna in suono un palpito –piano piano eroso come un filo di canzone- le dita lente a domandarsi il futuro dei miracoli a brillare vive sui nostri d’oggi polsi bianchi come ancelle mentre l'acqua porta via
tanti strati di pittura ai volti l’essenziale c'è un sottile stelo tra i vigneti e noi a meditare sui camini delle fate l’ignoto inesauribile lo spazio vuoto che quei pieni dovranno limitare Così ci amiamo. l’anima
senza un fiore. ci tocchiamo la grande bellezza
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